La Corte Europea ha respinto il ricorso di Scania e ha confermato la multa di 880 milioni di euro 

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Come riportato in precedenza, Scania ha cercato di andare per la sua strada nel processo al cartello degli autocarri, a differenza di altri produttori di camion. Nella sua sentenza di 42 pagine pubblicata il 2 febbraio 2022, la Corte Europea ha respinto chiaramente questa opzione.

Secondo l’indagine della Commissione Europea, i principali produttori di camion DAF, Iveco, MAN, Mercedes (Daimler), Renault, Scania e Volvo hanno operato tramite un cartello illegale tra il 1997 e il 2011, di conseguenza hanno fortemente limitato la libera concorrenza attraverso vari accordi di back-end causando quindi danni ai loro clienti. Il valore totale delle multe inflitte loro era vicino ai 3 miliardi di euro. Poiché MAN è stata l’iniziatrice dell’indagine (agendo come informatrice) e ha collaborato durante tutta la procedura probatoria, ha guadagnato l’esenzione dalla multa.

La realtà è che non fu solo MAN, bensì anche tutti gli altri produttori di camion collaborarono a tutti gli effetti con le autorità nella speranza di un accordo favorevole, compresa Scania inizialmente.

Tuttavia Scania decise in seguito di seguire una strategia di opposizione. Pertanto la Commissione Europea non ha avuto altra scelta che indagare sulla base delle prove già disponibili, il che ha portato ad una sentenza nel 2017 che ha multato Scania per un ammontare di 880 milioni di euro per aver partecipato al cartello.

L’azienda ha fatto appello contro la decisione.

Quest’ultima sosteneva che erano stati violati la protezione d’innocenza, i diritti della difesa e il dovere di imparzialità.

La corte ha respinto quest’obiezione e ha confermato che le “condizioni per una violazione unitaria e continua” erano chiaramente soddisfatte nel caso di Scania.

Scania può ancora appellarsi contro la decisione alla Corte di Giustizia Europea, che in tal caso potrebbe estendere la durata del procedimento per altri 1-2 anni.

Tuttavia la futura decisione della Corte di Giustizia Europea sarà definitiva e porrà la parola fine a questo procedimento. 

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